LA STORIA:
Anche l’Inferno ha bisogno di manutenzione: nell’ingresso, caccole di sorcio qui, schitti di gallina là, popò di drago negli angoli, … però i diavoli scapoloni che lo abitano non sono un granché, come casalinghe! Si sono giocati in una gara di puzzette il faticoso compito di fare le pulizie, ma Anacim, il perdente, se ne sta rintanato nella cassa preziosa che è la porta d’entrata ai gironi danteschi e ne esce solo con una manaccia pelosa dalle unghie adunche. Di darsi da fare con la scopa e il piumino proprio non ne vuol sapere. “Se vuoi qualcuno che ti accudisca, trovati un’odalisca!!!
Ma un’odalisca bisogna pagarla, e costa un botto… ma… una moglie, ecco, una moglie è la soluzione: lavora senza orario, è multitasking … e GRATIS!
Naso d’Argento incarica Anacim di ricercare su Tinder la candidata adatta: un tic tic tic tic tic tic sulla tastiera ed ecco, trovata!!! C’è una vedova, che fa la lavandaia e ha tre figlie in età da marito: Rosina, Gardenia e Begonia. In pratica, RGB.
Naso d’Argento parte alla conquista di una moglie, ma per non farsi riconoscere si traveste, cambiandosi la faccia con una maschera “umana” (beh, si fa per dire…) , quella del Barone Otto Von Stüben.
Ma le donne, come recita un antico adagio, ne sanno una più del Diavolo… e qui di donne ce ne sono ben quattro, e con armi segrete diverse!
Povero Naso d’Argento, ne vedrà, e ne sentirà sul groppone, di tutti i colori.
Il suo destino lo attende spietato dentro un gigantesco mucchio di mutande sporche da lavare, e chissà se mille anni gli basteranno… Una fiaba di donne vincenti e di “poveri diavoli” perdenti. Una storia scoppiettante di comicità e misteri, un po’ “Streghe di Eastwick” e un po’ barzelletta della nostra infanzia “… c’erano un tedesco, un inglese e un francese…” E il nostro ringraziamento va a Italo Calvino, che amorosamente ha recuperato dall’antica tradizione favolistica italiana la traccia remota di questa narrazione e l’ha poi riscritta nel suo geniale, ironico stile.